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EUSTACHIO Bartolomeo. TABULAE ANATOMICAE... 1722
EUSTACHIO Bartolomeo. TABULAE ANATOMICAE. Quas è tenebris tandem vindicatas et Clementis XI Pont. Max. munificentia dono acceptas. Praefatione notisque illustravit Jo. Maria Lancisius. Amsterdam, Wetstenios, 1722 in folio (mm. 354x225), pp. XLIV, 115, (13), bella leg. p. pelle coeva con tit. e fregi impressi a secco al d., tagli spruzzati. Front. a due colori. Con bella vignetta inc. in rame da Pietro Leone Ghezzi al front. raff. la dissezione di un cadavere nel teatro anatomico. Iniziali xilogr. Con 47 belliss. tavv. anatomiche inc. in rame da Giulio de Musi accompagnate da testo descrittivo. Seconda edizione. Nota e celebre è la vicenda editoriale che accompagna questo importante trattato di anatomia. Il medico marchigiano B. Eustachi (S. Severino Marche 1510 ca – Fossombrone 1574) progettò ben 64 tavole anatomiche ma l’opera (De dissensionibus ac controversiis anatomicis), che doveva concorrere con quella del suo “avversario” Andrea Vesalio, non fu mai portata a compimento, probabilmente per la morte dell’A. Nelle prefazioni di altre opere l’E. preannuncia la pubblicazione di un importante trattato di anatomica corredato di tavole e ancora dichiara di averle fatte incidere nel 1522. La biblioteca, gli strumenti scientifici e i suoi beni furono ereditati dall’allievo Matteo Pini e per molti anni non se ne seppe nulla. Nel Seicento molti studiosi tra cui il Malpighi sono alla ricerca di queste leggendarie tavole ma solo nel XVIII sec., il medico Giovanni Maria Lancisi riscoprì 47 rami originali a Urbino ma non il testo originale, e decise di curare l’edizione dell’opera pubblicandola a Roma nel 1714 e dedicandola a Clemente XI di cui era medico di fiducia, e che soprattutto aveva finanziato l’acquisto dei rami originali pagandoli 600 scudi. Alcuni studiosi hanno proposto che i disegni per le tavole furono eseguiti da Giulio Romano o Tiziano, ma è questione aperta. Certamente innovativa è la scelta di accompagnare la figura umana ad una scala di riferimento attraverso delle coordinate sui 3 lati della tavola. Norman Library I, 740: “The plates are strikingly modern, produced without the conventional sixteenth-century decorative accompaniments and franed on three sides by numbered rules providing coordinates…”. Wellcome II, 536. Natalucci, Medici insigni italiani, pp. 160-164. Piccoli interventi di restauro alla legatura alla pelle delle cuffie e angoli, ma ottimo fresco esempl. a larghi margini.
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