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LA CACCIA DELL’ARCOBUGIO del Cap…. Con la prattica del tirare in volo, in aere & a borita. Con il modo di ammaestrar bracchi, e curarli da molte malattie, di conoscer la diversità de gli uccellami, ove figliano, come covano, quante ove fanno, il tempo, che stanno e quando partono, e di fabricar la polvere, e i pallini. Aggiuntovi nuovamente alcune cose necessarie alla caccia. Dedicato al Sig. Senatore Virgilio Gioseffo Maria Davia datata Bologna 16

Esaurito

CAT23-093 S.l.n.d. 1672 ,
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in-16, pp. (24), 99, leg. cartone coevo. La mancanza di un cm al bordo inferiore del front., già restaurato con integrazione della carta, non permette di conoscere i dati tipografici ma l’edizione è stata identificata con quella di Bologna, per Gioseffo Longhi, 1672. Fregi e iniz. xilogr. Con 4 tavv. inc. in legno a p. pag. raff. l’archibugio, un cane della specie del bracco, scene di preparazione delle polveri da sparo e pallini. Ceresoli pp. 104-105: ” Il contenuto è importante per la descrizione dell’archibugio, per la tecnica del tiro alla selvaggina in volo o in corsa, per l’addestramento del bracco alla ferma e al riporto, per la cura di alcune sue malattie…”. Circa l’A. si conosce solo la sua origine bresciana, in particolare nacque a Gazzano sulla Riviera di Salò. Rara ediz. conosciuta in una sola copia nelle Biblioteche italiane secondo l’indice SBN (Bologna, Archiginnasio). Bell’esempl. [MM23-448]

Peso 1 kg