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RACCOLTA BREVE d’alcune cose più segnalate c’hebbero gli antichi, e d’alcune altre trovate da moderni. Opera dell’Ecc. Dottore… da Reggio con l’aggiunta d’alcune considerationi curiose et utili di Flavio Gualtieri da Tolentino.

Esaurito

CAT11-321 Venezia G. B. Ciotti e C. 1612
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in-4 antico, pp. (24), 443, 1 cb, leg. p. perg. molle coeva. Dedicat. a Carlo Emanuele di Savoia. Marca tipogr. xilogr. al front. Ediz. orig. curata da Flavio Gualtieri, posta all’Indice nei primi anni del Seicento a causa di alcuni contenuti. La prima parte dell’opera è a carattere archeologico e scientifico; molti capitoli sono dedicati alla città di Roma, e tratta inoltre di encausto, pietre preziose, minerali e loro effetti, diversi tipi di vino, teatri antichi, librerie antiquarie, vetro, papiro, argani mossi dall’acqua, abiti, uso delle tartarughe, olio, liquori, giochi. Nella seconda parte di porcellana, rabarbaro, zucchero, manna, scienze alchemiche, distillazione, campane, orologi e bussole per la navigazione, invenzione della stampa, carta, occhiali, ferri dei cavalli, quintana e giostra, uccellagione, seta, bottarga e salumi. G. Panciroli, giurista originario di Reggio Emilia (1523-1599) compose questa sua famosa opera durante il soggiorno a Torino: andò perduta e rimase solo la traduzione latina dal titolo Rerum Memorabilium, pubblicata ad Amberga nel 1599 di cui il Gualtieri, su sollecitazione degli eredi, curò la versione italiana. Si tratta di un vero e proprio trattato sulle invenzioni degli antichi (delle quali si è perso il segreto) e dei moderni. Al Panciroli si deve anche una storia locale della città di Reggio Emilia, conservata tra i manoscritti della Biblioteca Estense. Raro. Piantanida 1655 lo pone sotto la voce d’autore Gualtieri. Graesse V, 118. Picc. intervento di resatauro al d., bell’esempl.