2,000.00

BENACUS. Nihil est ab omni parte beatum.

1 disponibili

LOC17-521 Verona apud A. Puteolum 1546 , ,
Share

Meet The Author

in-4 antico, cc 94 (mal numerate 92), leg. p. perg. rigida settecentesca con tass. in pelle al d. Tagli spruzzati. Bella vignetta in legno al front. Dedicat. a Cristoforo Mandruzzo. Una delle più antiche descrizioni del lago di Garda con i riferimenti ai paesi delle due sponde. L’autore è Jodocus da Berg (nel Brabante), monaco benedettino di San Zeno a Verona. Tra le altre cose, pare che il Berganus sia il primo a descrivere la fonte d’acqua sulfurea che scaturisce a circa 300 metri dalla riva di Sirmione: “aquae sulphurei odoris, iuxta Syrmionem in Benaco ebulliunt” (Solitro, Benaco, 1897, pag.37). Da “Il Garda”, dicembre 1927, pag.19: “E’ un poema in esametri latini, diviso in cinque libri, e canta le nozze del Benaco, primogenito di Nettuno cioè del mare, con la ninfa Carite (Garda) graziosa figlia del Baldo […] Tutto l’Olimpo interviene alle nozze, e l’episodio è animato classicamente. Ma l’erudizione classica non soffoca il brio e l’ispirazione degli episodi, delle descrizioni, e dell’accenno alla glorie di Verona e del veronese ch’epi conosceva assai bene, avendovi l’abbazia beni per tutto”. Indice delle località citate a c. 4 verso. Coleti 91: “Sebbene sia questo un poema, contiene nulladimeno tali particolarità sul Lago, che non istà male in questa serie di Storie”. Lozzi 348: “Raro”. Ceresoli p. 80: “… I canti IV e V sono dedicati in gran parte ai pesci del lago (carpione, sardina, trota, tinca, anguilla, ecc.), alle varie tecniche di pesca usate per ciascuno di essi,… e anche alla cattura delle allodole e dei tordi, con l’indicazione dei luoghi più favorevoli. Prima e rarissima edizione di questo poema didascalica, l’unico tra gli antichi che tratti della pesca e dei pesci del Benaco”. Manca come sempre la carta topogr. del lago di Garda, qui fornita in fotocopia per documentazione. Ultime 8 cc con brunitura uniforme. Picc. lavoro di tarlo al front. Bell’esempl. [521]