2 parti in un gr. vol. in folio, pp. (100), 776; 50, (2), leg. p. perg. coeva con tit. mss al d. a 4 nervi. Marca tipogr. in legno ai front. raffigurante un serpente attorcigliato a un bastone a T sostenuto da mani che escono dalle nuvole, ripetuta anche al fine. Con moltissime inc. in legno nel testo raffiguranti animali, piante, erbe medicinali, e insetti. Il sesto libro comprende De Venenis e De Venenatis animalibus, opere di attribuzione incerta. Aggiunto, con proprio frontespizio, una apologia rivolta allo spagnolo Amato Lusitano (pseudonimo per J. Rodriguez de Castello Branco, 1511-1568). Celebre commento al testo originale dello scienziato del I sec. a. C., frutto degli studi di botanica e farmacologia del medico toscano (Siena 1501 – Trento 1577), per lunghi anni medico degli Asburgo. Seconda ediz. latina (la prima del 1554) nella quali si aggiunsero rispetto alla precedente ben 133 legni degli artisti Giorgio Liberale e Wolfgang Meyerpeck, tanto famosi da essere di modello per la produzione di erbari illustrati per tutto il XVII. Il Liberale era un giovane pittore di Udine e ritrasse le piante che il Mattioli gli forniva, vive o diseccate, con eleganza e naturalezza: preparò un corpus di ben 562 disegni, più di quanti ne fossero mai apparsi in altri libri. Per limpresa delle quasi mille silografie del Dioscoride del 58 il re [Ferdinando I] gli donò cinquecento talleri dargento <
€3,800.00
COMMENTARII secundo aucti, in libros sex Pedacii Dioscoridis Anarzabei De medica materia. Adiectis quamplurimis plantarum, & animalium imaginibus quae in priore editione non habentur, eodem authore. His accessit eiusdem Apologia aduersum Amathum Lusitanum, quin & censura in eiusdem enarrationes.
Esaurito