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EPISTOLARIO del poeta e critico letterario Giovanni Antonio DI GIACOMO (VANN’ANTO’), 1926-1932,

Esaurito

CAT15-300
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raccolta di 16 lettere del poeta siciliano indirizzate alla signorina M. T., conservate nelle buste originali (si aggiunge una busta vuota), che vanno dal 31 dicembre 1926 al 19 novembre 1932. Le lettere sono vergate in minuta grafia, perfettamente leggibili e ben concervate, redatte in modo spontaneo dati i ripensamenti, le aggiunte e correzioni. La destinataria, poetessa anch’essa e amica del poeta, assolve al compito di consigliera e “prima lettrice” della produzione del poeta: spesso tra le righe si trovano intercalate poesie, stralci, qualche rima improvvisata, anche in vernacolo siciliano. Spesso compaiono nomi di amici comuni del poeta e della signorina M. T., di letterati, editori, critici letterari, verso i quali si evince che il V. ripone le sue speranze o preoccupazioni per la pubblicazione delle sue opere ; altre volte il poeta accenna alla sua vita privata, la famiglia, gli affetti, facendo emergere la sua personalità e umanità. 31 dicembre 1926: “… ho avuto una bella contentezza, una affettuosissima cartolina di Valgimigli con parole di cui non son degno…”; 22 marzo 1927: “.. Alfieri mi ha scritto che sarà a Messina il giorno 9… mi ha detto anche che passerà da Napoli e andrà a trovare Benedetto Croce… Ma prima le trascrivo il giudizio di A. Momigliano ‘… mi sembra uno dei più bei libri di poesie siciliane che si siano mai pubblicati: e direi anche di più se non mi trattenesse l’incerta conoscenza che ho del dialetto…’”; 16 agosto 1930: “… quanto mi scrisse di L. Russo mi diede molta contentezza, io gli voglio bene come al Marchesi e al Momigliano e al Valgimigli, ma non so se posso collaborare alle sue riviste: collaborare in modo da rendermigli accetto…”; 27 agosto 1930: “… dica a L. Russo che accetto senz’altro di tenere la rubrica di letteratura dialettale per la Nuova Italia…”. Certamente il carteggio è da ritenersi fondamentale per la conoscenza del poeta e di significativo interesse per una migliore lettura del panorama letterario del tempo. [334]