LA DIVINA COMMEDIA.

in-64 (mm. 56×34 – miniature book), pp. (12), 499, splendida leg. pelle coeva con ricchi fregi e tit. oro al d. con nervi, dentelles, fregi in oro ai piatti, risguardi in carta marmorizz., tagli dorati e segnalibro conserv. Antip. con ritr. di Dante protetto da velina preceduto da occhietto, e front. a due colori. Famosa seconda tiratura della Divina Commedia con il minuscolo carattere detto “occhio di mosca” acquistato dalla casa editrice Hoepli dalla tipografia dei Salmin e poi distrutto. Dal colophon: “Questi caratteri fusi nel MDCCCL per commissione di Giacomo Gnocchi di Milano ora si distruggono da poi che per il figlio Giovanni editore nella tipografia patavina alla Minerva dei fratelli Salmin diretta da Gaetano Gianuzzi proto furono adoperati, compositore Giuseppe Geche, impressore Luigi Baldan, su mille esemplari di questa edizione che giusta la fiorentina diamante MDCCCLXIX curante Luigi Busato oggi si compie IX Giugno MDCCCLXXVIII a gloria di Dante”. I primi a fondere un carattere piccolissimo furono i francesi quando nel 1830 Henri Didot realizzò il “microscopico” di 2,5 punti. Ma il primato del carattere più piccolo spetta all’Italia con il piacentino Antonio Farina(Piacenza 1790-1873) che nel 1834 crea l'”occhio di mosca” di 2 punti, perfettamente leggibile. Il Dantino fece clamore e fu presentato alle’Esposizione Universale di Parigi nel 1878, diventanto ricercato e un vero e proprio cimelio per i bibliofili. Mambelli 398: “E’ il cosidetto dantino; edizione microscopica della Divina Commedia ed uno dei libri più piccoli stampati con caratteri mobili che forma oggi una curiosità bibliografica”. Manca al catalogo della Mostra Dantesca tenuta a Modena nel 1921 per il VI centanario della morte di Dante. Perfetto esempl. nell’astuccio originale. [676]