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ORLANDINO per Limerno Pitocco [Teofilo Folengo] da Mantova composto.

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CAT28-382 [colophon Venezia Bindoni 1550 ,
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in-16, pp. 189, 1 cb, leg. settecentesca cart. rust. con tit. mss al d. Bel front. inciso in xilogr. con tit. in edicola e le iniziali ZAV che contraddistinguono questa rara edizione come la ristampa dell’editore veneziano Giovanni [Zuan] Andrea Valvassori [1530-1573] sull’edizione dei Bindoni dello stesso anno. Rara edizione dell’operetta forse più irriverente scritta dal Folengo con lo pseudonimo di Limerno Pittocco, in cui si raccontano le gesta del giovane Orlando. Signorini (a cura di), Folengo perchè, 1977, p.90: “Il poemetto è dedicato al Marchese Federico II Gonzaga ed è diviso in tre parti: capp. I-VI gli antefatti ovvero le vicende di Milone e Berta, figli di Carlo Magno; cap. VII la nascita di Orlandino e le sue proprie gesta; cap. VIII fra Griffarrosto…. Si tratta di un’opera chiaramente polemica, nata in due o re mesi, dallo sdegno del poeta contro i denigratori della sua opera maccheronica… Il volgare folenghiano raggiunge… toni decisamente aspri e non di rado osceni… specie nell’ottavo capitolo dedicato alla figura di un frate ghiottone e ignorante”. Melzi II, p.132. Graesse II, p.608. Melzi, Bibliografia dei romanzi di cavalleria…, 1864, p.192. Cordiè, L’Edizione principe…, 1949, p.81: “[Bindoni] avranno cura del nuovo poeta maccheronico e ristamperanno l’Orlandino […] fin con un’edizione che fu contraffatta, se proprio non è un’edizione minore”. Dall’Ara, Folengo, 2004, p.98: “Folengo arrabbiato, che si sfoga con un instant book, scritto in tre mesi. La storia si rifà a Guidone, Baldovina e Baldo, dunque all’esordio del Baldus… Don Teofilo è vicino all’eterodossia, se non addirittura alla riforma luterana”. Ottimo stato di conservazione. [382]

Peso 1 kg