Carte Decorative

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Isabella d’Este

RITRATTO DI ISABELLA D’ESTE Marchesa di Mantova, incisione in rame opera di Lucas I
Vorsterman, il Vecchio (1595 Zaltbommel – Antwerpen 1675) databile attorno agli anni ’20 del
Seicento

splendido ritratto a mezzo busto di Isabella (1474-1539), figlia di Ercole I d’Este di Ferrara, moglie di
Francesco II Gonzaga di Mantova. Stupenda impressione su carta vergata, in cornice moderna. Dimensioni mm. 423×321. “Il ritratto nostro di man di Titiano ne piace di sorte che dubitiamo di non esser stata in quell’etade ch’egli
rappresenta di quella beltà che in sè contiene” (lettera di Isabella d’Este all’Agnello ambasciatore mantovano
a Venezia, 29 maggio 1536). L’incisione segue il modello iconografico (in controparte) del quadro eseguito
da Tiziano nel 1536 (conservato a Vienna presso il Kunsthistorisches Museum), la cosiddetta “Isabella in
nero”. Secondo le fonti Isabella non posò mai per questo quadro e consegnò a Tiziano un altro suo ritratto
(opera del pittore Francesco Francia) con la raccomandazione di ringiovanirla; nel 1536 infatti Isabella è ormai
sessantenne e nel ritratto appare decisamente come una giovane donna. Il 29 maggio 1536 la Marchesa ancora
scriveva: “Il ritratto nostro di mano di Tiziano ne piace di sorte che dubitiamo di non essere stata, in quell’
etade eh’ egli rappresenta, di quella belta, che in se contiene”. E’ noto che Rubens (1577-1640) durante il
soggiorno mantovano eseguì una copia del ritratto di Tiziano poichè nella collezione delle sue opere è
menzionato questo ritratto, ma non se ne ebbe più traccia salvo questa riproduzione grafica incisa dall’artista
fiammingo Vorstermann, allievo di Rubens, che sicuramente ebbe modo di vedere il quadro e di progettarne
una versione a stampa. Luca I Vorstermann fu sicuramente il maggiore allievo di Rubens e attraverso la sua
produzione grafica contribuì al successo e notorietà del maestro in tutta Europa. Dopo la rottura del sodalizio
tra i due artisti a seguito di un litigio nel 1622 Vorsterman ottenne il privilegium che gli garantiva la
pubblicazione e diffusione delle sue incisioni sino al 1628. Questo foglio costituisce dunque una testimonianza
importante e definitiva dell’esistenza del ritratto perduto del Rubens, poichè in calce all’incisione si legge
chiaramente “Isabella Estensis Francisci Gonzagae March. Mantovae uxor / E Titiani Prototypo P.P. Rubens
exc. / Cum Privilegiis”. Inoltre è proprio grazie a questa didascalia in calce che gli studiosi hanno stabilito che
il quadro di Tiziano ritrae proprio la Marchesa di Mantova.

Bibliografia: Mostra Iconografica Gonzaghesca, catalogo delle opere, 1937. Luzio Alessandro, La Galleria dei Gonzaga venduta all’inghilterra nel 1627-28. Documenti degli archivi di Mantova e Londra raccolti ed illustrati da…, Milano, Cogliati, 1913